La via degli Dei
Da Bologna a Firenze a piedi? Percorri con noi la Via degli Dei.
Questa antica via ti permettera di camminare sui passi degli antichi ed ammirare colline, vallate e paesaggi strepitosi.
Scopriamo insieme la sua storia, le tradizioni, le origini, i luoghi e le curiosità che rendono tanto famosa questa via.
Perché percorre la Via degli Dei?
Percorrere la Via degli Dei è la possibilità di vivere un esperienza unica nel suo genere. Percorrendo un antica via che vi porterà da Bologna alla città di Firenze scoprendo le meraviglie naturali, storiche, culturali e enogastronomiche dei territori che attraversa. Un esperienza completa a 360°.
Qual è la sua storia?
Sul crinale tra Setta e Savena, gli Etruschi percorsero per almeno 4 secoli (VII-IV sec. a.C.) un’antica strada che congiungeva Fiesole con Felsina, al fine di sviluppare i loro traffici e favorire il loro dominio sulla Pianura Padana.
Poi i Romani, avendo fondato nel 189 a.C. la colonia di Bononia sui resti dell’antica Felsina, sentirono la necessità di garantire un collegamento con Arezzo e Roma attraverso gli Appennini: sul precedente tracciato etrusco costruirono nel 187 a.C. con il console Caio Flaminio una vera e propria strada romana transappenninica denominata Flaminia Militare.
Anche nel Medioevo non si perse l’abitudine di percorrere a piedi o a cavallo questo antico percorso, il più agevole che permettesse di attraversare questo tratto di Appennino.
La Via degli Dei, percorso ideato alla fine degli anni ’80 del ‘900 da un gruppo di escursionisti bolognesi, ricalca prevalentemente questi antichi tracciati e, tra Monte Bastione e Monte di Fo’, passa accanto ad alcuni pregevoli basolati della strada romana, ora riscoperti.
Cosa puoi ammirare percorrendo questa via?
Ogni tappa della Via degli dei è ricca di storia, di natura, di cultura e di enogastronomia, quattro parole che raccontano il nostro paese.
Si parte da Bologna, simbolo di questa Italia “minore” ma che offre tesori nascosti, si passa da San Luca con i suoi archi, che per noi sono fonte di sicurezza ma che emozionano i viaggiatori che arrivano al santuario con fatica ed entusiasmo. Si scende poi giù dai bregoli (Casalecchio di Reno), storico percorso di pasquetta per i Bolognesi e, percorrendo il Reno, si arriva a Sasso Marconi, incontrando luoghi che nascondono veri e propri tesori (l’acquedotto romano, l’oasi di San Gherardo, il Ponte di Vizzano…) e si continua per raggiungere l’area protetta del Contrafforte Pliocenico con i suoi fossili e la sua particolare vegetazione (e lungo il cammino si possono scoprire la vite secolare del Fantini, il giardino botanico Nova Arbora, il colombario di Monte del Frate…). E se la stanchezza ha per un attimo il sopravvento, poco lontano, c’è sempre una trattoria che offre cucina tipica e tradizionale.
Quando il cammino riprende si riparte verso Monzuno (una fermata dal macellaio/salumiere Zivieri è d’obbligo perché l’Italia è anche i suoi sapori!) e poi verso Madonna dei Fornelli, località turistica per i nostri nonni che vive di una seconda giovinezza grazie alla Via degli Dei, si incontrano molteplici tratti della strada romana Flaminia Militare, il più grande cimitero tedesco in Italia (con 30.000 salme) al Passo della Futa ed immensi prati verdi che si alternano a boschi diversi uno dall’altro (i tanti castagni secolari lungo il percorso testimoniano di come un tempo questi alberi fossero importanti per le popolazioni delle nostre zone a cui davano nutrimento e calore). E ancora, ormai in Toscana, la Pieve del 1175 di Sant’Agata con i suoi musei di arte sacra e di arte contadina, come se le due attrazioni andassero in parallelo, la lunga strada che porta poi a San Piero a Sieve e a diversi luoghi suggestivi e nascosti (il convento Bosco ai Frati, uno dei più antichi della Toscana; il Castello del Trebbio, amato da Lorenzo il Magnifico ed abitato persino da Amerigo Vespucci; il convento di Monte Senario).
Curiosità!
Perché Via degli Dei? Perché il percorso attraversa località come Monte Adone, Monzuno (Mons Iovis, monte di Giove), Monte Venere, Monte Luario (Lua era la dea romana dell’espiazione).
Inoltre una parte della tratta della via degli Dei attraversa Casalecchio di Reno, all’interno del Parco della Chiusa, e anticamente dai “casalecchiesi” parte di questo percorso era conosciuto come “via della cavera”.
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