Casa Museo NENA
Come si viveva nell'Ottocento? Varca insieme a noi la soglia di questo antico palazzo di Casalecchio di Reno: Casa Museo NENA.
Un esperienza unica dove potrai scoprire cosa poteva trovarsi in una casa di una famiglia casalecchiese nelle epoche andate.
Dalla sala da pranzo alla cucina, scopriamo insieme usanze, storie, tradizioni di questa dimora.
Perché visitareCasa Museo NENA?
La Casa Museo NENA ti darà la possibilità di visitare un palazzo ottocentesco potendo così ammirare la bellezza di tanti mobili, quadri, ceramiche, arredi e memorie, collezionati con amore e gusto da diverse generazioni e conservati con grande cura. Questa casa museo è il riflesso della storia di Casalecchio darà la possibilità di immergersi nel tempo riscoprendo abitudini, tradizioni, cultura e gusto di un tempo.
Qual è la sua storia?
Le prime notizie riguardanti il Palazzo di Ceretolo di Casalecchio di Reno appartenuto alla famiglia Boschi si hanno già verso la fine del XVII secolo e i primi anni del XVIII secolo.
La tenuta col Palazzo viene acquistata dal Marchese Boschi nel 1745 dall’eredità dei Segni. Il Palazzo verso quell’epoca presenta una torre colombaia, oggi distrutta. Nei primi Ottocento cambia di nuovo proprietà ed insieme all’azienda agricola che lo circondava, diventa della nobile famiglia dei Rivani. Nel 1937, alla morte della nobildonna Angiolina Garagnani, vedova di Angelo Rivani, passa in eredità al nipote Conte Vincenzo Garagnani che a sua volta la lascia alla figlia Contessa Cesarina Garagnani Garavini.
Quest’ultima sposa Tommaso Garavini, ingegnere, la cui famiglia è di origine napoletana (la tomba di famiglia è custodita nella Cappella della Congregazione del Crocifisso della Sciabica, a Napoli): la loro vita si divide tra Roma, dove lui ha il suo studio professionale e dove ricopre il ruolo di Gentiluomo di Sua Santità, precisamente di Cameriere Segreto di Cappa e Spada, e Ceretolo. A loro si deve un ulteriore restauro dopo i danni causati dalla Seconda Guerra. La casa diventa la loro residenza negli anni del riposo. Dal loro matrimonio nascono due figlie, Maria Maddalena e Maria Letizia.
La casa presenta la tipica disposizione delle ville del bolognese con loggia passante e sale laterali sia al pian terreno che al primo piano. Al corpo di fabbrica centrale si affiancano due corpi laterali simmetrici, nonché un hortus conclusus nel lato occidentale e un giardino all’italiana nel lato orientale. La disposizione è anomala in quanto la facciata principale è rivolta a levante, probabilmente proprio per avere lo sguardo rivolto verso il colle della Guardia.
Nei primi dell’Ottocento il complesso è stato oggetto di restauri: la loggia, le sale del pian terreno e la cappella vengono decorate con motivi neoclassici “pompeiani”.
Curiosità!
All’interno del Palazzo è possibile ammirare una Cappella privata dedicata al Sacro Cuore di Gesù e si apre verso il salone: presenta un altare con paliotto di scagliola policroma, arte carpigiana del XVIII secolo ed è adorna nel soffitto di decorazioni ottocentesche. Vi è anche un’antica Via Crucis eretta nell’oratorio del Marchese Paris Boschi il 25 giugno 1889 da un certo Padre Biagio da Bargi.
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Credits: fotografia Casa Museo NENA